Silvia Ronchey

Benvenuti nel mio sito personale
  • Home
  • Articoli
  • Press & Media
  • Libri
  • Recensioni
  • Accademia
  • Ritratti
  • Agenda
  • Bio

Accademia

  • Curriculum Accademico
  • Opere
  • Didattica
  •    Nel mondo della scuola
  •    Programma Corsi
  •    Materiali Video





Google Scholar
Opere

S. Ronchey – P. Cesaretti (a cura di), Storia di Barlaam e Ioasaf. La vita bizantina del Buddha, Einaudi, Torino 2012 [a S. Ronchey si devono la cura della Parte prima (pp. 3-148) e l’Introduzione: Il Buddha bizantino (pp. vii-cvii)] [a S. Ronchey si devono la co-curatela, la traduzione della Parte prima (pp. 3-148) e l’Introduzione: Il Buddha bizantino (pp. vii-cvii)]

2012

Il presente volume ripropone al pubblico italiano, adeguandola ai nuovi e risolutivi apporti scientifici forniti dall’edizione critica curata da Robert Volk per la serie degli Schriften des Johannes von Damaskos (De Gruyter, Berlin - New York 2009), la versione integrale della Storia di Barlaam e Ioasaf pubblicata dai curatori nel 1980 (Vita bizantina di Barlaam e Ioasaf, Rusconi, Milano) in base all’edizione Woodward-Mattingly.

Capofila di tutte le storie cristianizzate del Buddha, questo testo bizantino degli anni intorno al Mille ha una genesi affascinante tra il Caucaso e il Monte Athos, in un intreccio di lingue, culture e religioni diverse. La Storia di Barlaam e Ioasaf racconta di un principe indiano che, grazie agli insegnamenti di un anacoreta, fugge dal palazzo dove il padre l’ha rinchiuso per proteggerlo dai mali del mondo, abbandona il destino regale e avvia il suo percorso mistico-eremitico. Che la storia ricalcasse quella del Buddha se ne erano accorti già gli studiosi di fine Ottocento, ma la matassa dei passaggi e delle mediazioni è stata dipanata solo in anni recenti, anche grazie all’edizione critica pubblicata da Robert Volk nel 2009. Basandosi sul suo testo e sui suoi apparati, Paolo Cesaretti consegna ai lettori una puntuale revisione della traduzione (di entrambi i curatori) e una ristrutturazione delle note e degli indici, che completano l’informazione aggiornata sull’insieme dell’opera fornita nel saggio introduttivo. Tutto questo rinnova profondamente l’edizione firmata dai due studiosi nel 1980. Si possono così apprezzare appieno per la prima volta sia le qualità narrative del testo sia la ricchezza allusivo-sapienziale delle parabole incastonate nel racconto, che hanno affascinato e influenzato molti scrittori nel corso dei secoli, da Iacopo da Varazze a Boccaccio, da Shakespeare a Tolstoj.

Il saggio introduttivo della co-traduttrice e co-curatrice (Il Buddha bizantino, pp. vii-cvii) traccia in cento pagine il primo ancorché sintetico bilancio storico-filologico sulla questione del Barlaam e Ioasaf stilato tenendo presente la nuova edizione critica di Robert Volk (Historia animae utilis de Barlaam et Ioasaph, I-II, Berlin – New York 2006-2009, che solo oggi di fatto ha rimpiazzato l’editio princeps ottocentesca di Jean François Boissonade) e in particolare i suoi monumentali prolegomeni (Einführung, ivi, vol. II). Dà anzitutto conto delle nuove e cruciali acquisizioni scientifiche presenti in questi ultimi, e in generale emerse dalla comunità degli studiosi nei più di trent’anni che separano questa nuova edizione italiana dalla prima pubblicata dai due curatori nel 1980 (Vita bizantina di Barlaam e Ioasaf, introd., trad. it., note e repertorio biblico di S. Ronchey e P. Cesaretti, Milano, Rusconi, 1980, 317 pp.). Delucida quindi l’evoluzione del nucleo narrativo, dalle versioni orientali della vita del Buddha alla cristianizzazione georgiana alla formalizzazione e all’attribuzione autoriale della narrazione greco-bizantina (per cui sono dirimenti le acquisizioni di Volk), sino alla fortuna del Barlaam e Ioasaf e dei suoi apologhi in età moderna. Tutti gli aspetti filologici toccati da Volk sono analizzati in termini sintetici e quanto meglio possibile chiariti, ma sono integrati nel quadro anche gli elementi da Volk volutamente tralasciati, come quelli legati agli studi orientalistici, in particolare sul buddhismo e sul manicheismo, o la fortuna del testo nella storia della letteratura medievale e moderna, o in generale il senso culturale e letterario dell’opera nell’ambito della civiltà bizantina e più circostanziatamente nel contesto della speculazione post-iconoclasta e del cosiddetto enciclopedismo del X-XI sec. Il saggio si presenta dunque come un'introduzione globale al Barlaam e Ioasaf e ai suoi vari aspetti, alla storia degli studi intorno ad esso e all’immensa vicenda della sua fortuna. Ne emerge un “romanzo di filologia” che mostra come lo studio della tradizione dei testi possa toccare il cuore degli snodi culturali e, in questo caso, degli intricati rapporti fra Occidente e Oriente.

 

RECENSIONI

E. Fogliadini, Teologia 38/3 (2013), pp. 518-520.

T. Braccini, L'Indice 7/8 (2013), p. 20.

F. Rizzo Nervo, MEG 13 (2013), pp. 481-83.

 

Storia di Barlaam e Ioasaf. La vita bizantina del Buddha.
Nuova universale Einaudi. Nuova serie ; 9

Keywords

  • Filologia bizantina
  • Letteratura bizantina
  • Storia degli studi
  • Storia della fortuna
  • Agiografia bizantina
  • Storia del cristianesimo
  • Storia delle religioni
  • Civiltà bizantina
  • Storia bizantina
  • Teologia bizantina
  • Patristica bizantina
  • Iconoclasmo bizantino
  • Barlaam e Ioasaf / Barlaam e Josaphat
  • Buddha bizantino
  • San Barlaam
  • San Ioasaf / Josaphat
  • Enciclopedismo bizantino
  • Giovanni Damasceno
  • Giovanni  Abulherit /di Iviron/ Athonita
  • Eutimio Georgiano / di Iviron / Agiorita / Athonita
  • Robert Volk
  • “principe-filosofo”
  • Home
  • Articoli
  • Press & Media
  • Libri
  • Recensioni
  • Accademia
  • Ritratti
  • Agenda
  • Bio


© 2023 Silvia Ronchey, riproduzione vietata.

Facebbok