Atti e passioni dei martiri. 7.ed
2014
traduzioni di Silvia Ronchey e Gioachino ChiariniMondadori
“Molte ipotesi sono state fatte sul culto dei martiri nella chiesa cristiana primitiva, e sugli Atti e passioni, raccolti in questo volume. Sappiamo con certezza che questi acta martyrum presuppongono un'opera di redazione, che poggiava sia sulla consultazione degli archivi sia su quella dei testimoni oculari.
Quando il redattore greco o latino — spesso uno scrittore di grandi qualità letterarie — aveva ultimato il proprio lavoro, il documento era riconosciuto come ufficiale dalla chiesa e depositato nei suoi archivi. Lo si impiegava nella celebrazione dell'anniversario, sul luogo stesso del martirio. Oggi riconosciamo in questi Atti e passioni dei Martiri alcuni dei grandi testi, in cui l'antichità — sia pagana che cristiana, persecutori e vittime — ci parla con voce più diretta e commovente. La passione del martire è una continuazione della passione di Cristo: Dio è sempre presente nella storia, e ‘mantiene le sue promesse in ogni tempo, come testimonianza per i non credenti, grazia per per i credenti’. Gli Atti e le Passioni sono elaborate opere letterarie, dove gli orrori e le crudeltà e gli strazi di gusto elisabettiano, le visioni oniriche che anticipano il martirio, la fedeltà, la fiducia, le estasi e il fanatismo dei credenti, la strana tolleranza dei persecutori, un grandioso senso teatrale e spettacolare, radiosi anticipi celesti si fondono in forme sovente perfette” (Dal risvolto di copertina)