Claude Lévi-Strauss
Claude-Levi-Strauss, in Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 4 Settembre 2018
In un’intervista rilasciata nel 1998 a Silvia Ronchey e Giuseppe Scaraffia, nella sua casa di Parigi, Claude Lévi-Strauss affronta temi fondamentali, dalla dieta vegetariana contrapposta a quella carnivora alle metamorfosi della famiglia nell’epoca contemporanea. Il grande antropologo evoca inoltre la sua infanzia e la sua formazione famigliare, l’intenso rapporto con la musica, gli studi e gli ambienti accademici, il congedo dalla carriera universitaria, l’importanza della scrittura narrativa per la ricerca, l’orientamento morale nell’avventura della vita e del mondo. Ricorda la scimmietta Lucinda, sua compagna durante le esperienze sul campo tra le tribú primitive del Brasile. Claude Lévi-Strauss si conferma un fine interprete del nostro tempo e del mondo a venire, e da questa fulminante intervista, fra le ultime rilasciate dal grande antropologo, emerge il ritratto di un pensatore-viaggiatore, di un ateo lucido e di un moralista disincantato.
Un estratto dell'intervista si legge in Silvia Ronchey, Claude Lèvi-Strauss, Consigli per il duemila, "Panorama", 13/11/1997
L’intervista integrale è contenuta in C. Lévi-Strauss. Cristi di oscure speranze, a cura di S. Ronchey e G. Scaraffia, Roma, Nottetempo, 2009
Qui sotto lo speciale televisivo “Fino alla fine del mondo, L’uomo tra progresso e mondo selvaggio” che contiene l'intervista integrale. Un programma di Silvia Ronchey e Giuseppe Scaraffia. Regia di Aldo Vergine. RaiDue, 17 Novembre 1997, h 00,25