Storia di Barlaam e Ioasaf. La vita bizantina di Buddha
La ponderosa edizione critica della Storia di Barlaam e Ioasaf di Robert Volk, pubblicata fra le opere spurie di Giovanni Damasceno (I, Text und zehn Appendices, 2006; II, Einführung, 2009), ha costituito un passo in avanti negli studi non solo per l’acribia dimostrata dall’editore nel restituirci un testo affidabile e nel fugare i dubbi, se pur residui, sulla paternità dell’opera, ma anche per la ricchezza del materiale contenuto nel volume introduttivo. Un materiale che inevitabilmente risulta prezioso, più in generale, anche per lo studio dei rapporti fra letterature d’Oriente e d’Occidente. Dall’India al Tibet, in Asia centrale e da qui, per il tramite manicheo e arricchita di elementi cristiani, al mondo arabo fino alla sua cristianizzazione in area caucasica e al mondo bizantino e latino da cui i suoi esiti nelle letterature moderne, la storia, insieme ad altri testi adattati al pubblico cui erano destinati, ha assunto infatti il ruolo di simbolo del dialogo complesso, ma fecondo, tra buddhismo, Islam e cristianesimo che caratterizza la cultura euroasiatica in epoca classica e medievale.