Rimini e Cesena. La Romagna dei Malatesta. Ediz. illustrata
2018
Antonio Paolucci, Rosita Copioli, Silvia RoncheyFranco Maria Ricci
Il contributo tratta della crociata di Sigismondo Pandolfo Malatesta in Morea, delle sue implicazioni dinastiche, del suo retroterra politico sotto l’egida di Pio II e la malleveria diplomatica di Bessarione, del suo svolgimento e del suo esito, compromesso dai ripensamenti veneziani; dell’alleanza matrimoniale tra Malatesta e Paleologhi, ideata da Martino V e Manuele II negli anni 20 del Quattrocento, e in particolare dell’unione tra Cleopa Malatesta, cugina carnale e sorella adottiva di Sigismondo, e Teodoro II Paleologo, secondogenito di Manuele II, despota di Mistrà ed erede al trono di Costantinopoli; del suo fallimento, causato dalla precoce e repentina morte di Cleopa, avvenuta prima che potesse dare alla luce un erede maschio e provocata da cause non certe, cui accennano fra le righe le orazioni funebri degli allievi della scuola di Mistrà e del caposcuola Giorgio Gemisto Pletone; della di poco precedente ascesa di Cleopa ai gradi massimi dell’iniziazione platonica in quella scuola e del suo rapporto personale con Pletone; del rapporto con Pletone che in seguito avrebbe stabilito Sigismondo, della possibile presenza del filosofo alla corte di Rimini e in ogni caso del certo influsso su questa corte della sua filosofia; del recupero delle sue spoglie da parte di Sigismondo durante l’assedio di Mistrà, della loro traslazione nel Tempio Malatestiano di Rimini e del significato di tale gesto. Sullo sfondo, la Grande Transizione fra la caduta di Costantinopoli e il Rinascimento italiano, “fiorito sulle ossa degli ultimi sapienti bizantini”.