Hillman. Non ci resta che Ermes. A salvarci sarà la diplomazia
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“La guerra in Iraq. E' la prima cosa che fa venire in mente oggi la figura di Atena, armata dalla testa ai piedi, una fortezza vivente”. James Hillman, in Italia per parlare di Atena all'incontro di Milanesiana sulle strategie, ragiona sugli dèi dell'Olimpo come un antico greco. “Ogni cosa è piena di dèi”, diceva Talete, e così è per Hillman. Anche il presente. “Ma”, continua, “esiste una differenza tra Atena e suo fratello Ares, e la guerra di Bush in realtà è governata molto più da Ares che da Atena”.
In che senso?
La furia della guerra, la fretta di farla, sono tipiche di Ares. Tutto il contrario della strategia di Atena, che è la dea della lentezza, dell'analisi, della ponderazione. E della mediazione. La guerra in Iraq non è una guerra di Atena. La dea si è manifestata all'inizio, quando si facevano i piani. I generali, gli strategoi della prima amministrazione Bush, sostenevano che la guerra non avrebbe funzionato, che bisognava proseguire i negoziati. Ma il governo non li ha ascoltati.
E ora la guerra non finisce. Atena cosa suggerirebbe?
Purtroppo Atena non mi parla direttamente. Ma è molto chiaro che è stata esautorata e che Ares ha preso il comando. Bombe, esplosioni, attentati suicidi: tipico di Ares. Ma Atena in Omero è in grado di fermare Ares, e con grande forza. Penso al duello tra i due, nel ventunesimo dell'Iliade, quando lo tramortisce tirandogli un enorme masso sul collo e gli dice: “Sciocco, non hai capito quanto sono più forte di te?”.
Atena a Roma era protettrice di una specifica categoria: quella degli insegnanti, dei professori.
Ecco, sì, bisognerebbe ascoltare non i tecnici ma i pensatori, gli intellettuali...
Ma non trova che oggi gli intellettuali siano sempre più ideologizzati, che non assomiglino quasi più a Ulisse, l'eroe preferito da Atena per il suo senso della misura, la sua indipendenza interiore, la sua spregiudicatezza?
E' vero, gli intellettuali oggi sono pieni di passioni. Non più devoti ad Atena ma ad altri dèi. La soluzione comunque viene spesso da Ermes. E' lui che sa come far funzionare le cose: il dio della comunicazione, della diplomazia. Quella mobilità mercuriale, appunto, di cui la rigidezza della nostra amministrazione avrebbe bisogno. Dovremmo essere più simili a voi italiani, flessibili, duttili... Penso a come siete stati abili a liberare i vostri ostaggi.
Dice? Da noi si parla di demagogia e di mollezza più che di elasticità.
Allora Ermes dovrebbe trovare un punto di mediazione tra i due eccessi opposti. E' la sua specialità.
Parlando dell'Italia, le segnalo che abbiamo alcuni problemi strategici da sottoporre ad Atena anche in politica interna. Abbiamo una sinistra che per il principio dell'alternanza sarebbe designata a governare, ma che, proprio come in un antico mito, non riesce a trovare un capo.
La vecchia idea di leadership alla Cola di Rienzo, un condottiero su un cavallo bianco, non funziona più. E' un problema che abbiamo avuto anche noi. Ci vuole qualcuno al di fuori dei quadri tradizionali della politica. Noi abbiamo eletto due attori per esempio, Reagan e Schwartzenegger.
Bè, anche noi in fondo...
Sì, un comico, Berlusconi, e questo spiega il suo successo elettorale. Anche la vostra sinistra dovrebbe trovare un tipo del genere, fuori della burocrazia dei partiti. Forse non un attore ma qualcuno che sappia fare un qualche mestiere, magari un dentista...
E se non lo trova?
Allora optate per la vecchia, collaudata soluzione del triumvirato.
Ma i triumviri si sono massacrati fra loro, nell'antica Roma.
Magari capiterà, ma nel frattempo la coalizione sarà andata al potere. O altrimenti, voi italiani avete un'altra ottima scuola, quella della “famiglia”... No, non si offenda, è una struttura che da noi in America ha funzionato. La figura del consigliori: il padrino, il vecchio zio che sta seduto a pensare e manda avanti i nipoti facinorosi, usandoli per le sue strategie.
Non mi dica che Atena è anche patrona della mafia.
Non parlo di come poi nei fatti queste persone prendano il potere. Dico che la strategia è autorità interiore. Ed è questo che Atena apprezza negli uomini che aiuta.
Ulisse aveva autorità interiore, eppure non ha mai avuto potere.
Tranne che quando torna a Itaca. Certo, per conquistarlo ha bisogno di travestirsi da mendicante, e qui torna in gioco Ermes.
Insomma il protetto di Atena, l'uomo di ingegno, può avere potere solo sotto mentite spoglie?
Forse è così. Atena esige strategia.
A proposito di strategie, in Italia abbiamo un problema che forse è in realtà globale. Le generazioni più giovani non riescono ad avere una strategia individuale, sono strumento di quelle dei consumi, ostaggio dei modelli pubblicitari.
Certo. Sono figli dell'economia. Viviamo in una società economica, i cui valori sono economici, e questo è il risultato. I ragazzi non hanno scelta: o si immergono fino al collo nello stampo telefonino-macchina-carriera, o si sentono persi. Ma il compito di Atena è l'educazione, i cui valori dovrebbero prescindere dal valore economico. Ad Atene era patrona delle fratrie, le associazioni giovanili. Non possono essere i genitori a procurare valori, ma gruppi paritari di persone della stessa età, accomunati da qualche ideale.
E gli ideali dove sono?
In America abbiamo i gruppi religiosi. Sono fanatici, orribili, ma funzionano perché danno ai giovani qualcosa al di là dei valori economici. Intendiamoci, in realtà li corrompono se possibile ancora di più, non li approvo di certo. Ma è un fenomeno. E una strategia.
Una strategia monoteistica, mentre lei afferma che già per gli antichi greci il prevalere di una sola divinità era dannoso.
Certo, e il monoteismo cristiano lo è ancora di più perché è antropocentrico, fa perdere contatto con l'ambiente, con il mondo animato, con l'anima del mondo.
Molti giovani qui amano il papa.
Non credo che questo ritorno alla Chiesa più reazionaria possa essere una risposta per nessuno, tanto meno per i giovani. Lo spiritualismo della Chiesa e l'economicismo di Cesare attirano nella stessa trappola. Bisogna tornare ad Atena abbandonando sia la dogmatica sia l'economia, sia il materialismo sia lo spiritualismo.
E questo può ancora essere insegnato dalla cultura tradizionale?
Dipende da come è insegnata. Ha bisogno di entusiasmo: non solo di Atena, ma anche di Dioniso.
E non anche di eros?
Non c'è da preoccuparsi, Afrodite arriva sempre. Anche in Vaticano, lei è lì.